È una goccia d’olio della lampada a sottrarre Psiche dalle braccia di Amore. Come dire che basta ben poco per far accadere qualcosa di molto stupido e rovinarsi con le proprie mani. Lampadeforo del nostro blog, Filippo ci regala una riflessione sulle parole, la possibilità di unirle, addensarle e farle stillare, fino a produrre qualcosa di potenzialmente distruttivo: un copy d’amore.
L’articolo di Filippo Quilghini.
Attenzione: in questo articolo avrei potuto presentare inserimenti di prodotti a fini commerciali. Ma non l’ho fatto perché vi voglio bene.
Mai scrivere mentre si è innamorati. Si perde quel fascino universale che possediamo per natura, canalizzando tutte le nostre idee persuasive nei confronti di una persona sola. Ci sono modi decisamente migliori di perdere tempo. Io ne ho diversi [NdR ricordiamo la patente nautica di questo articolo]. Primo fra tutti, spero nella Fiorentina.
Per vivere scrivo, a volte per vivere lavoro, spesso per lavoro scrivo. Quando ho la penna dalla parte del manico mi sento un po’ schizofrenico ma poi offro una birra a tutte le mie personalità, e torno in linea con una sola testa calda. A quattordici anni, mentre tutti i miei coetanei volevano un motorino, io desideravo una licenza poetica e da sempre, sogno di lasciare qualche parola in più in un epitaffio con un limite di battute.
Copy e Psiche
Come l’amore, la pubblicità mira a farti commettere stupidaggini con il portafoglio. E se pensi di averne bisogno, come la pubblicità, anche l’amore spesso ti vende qualcosa che già possiedi. Sto parlando di quella voglia di migliorarti, della tua dedizione nei confronti dell’umanità. Non sarà quella donna; non sarà quel cartellone sulla tangenziale. Sarai tu a decidere cosa fare, dove inserire il tuo codice CVV a tre cifre.
Se ti stai chiedendo che cosa faccia un redattore di testi pubblicitari, è molto semplice: spera di venderti qualcosa che in realtà è già nel tuo carrello Amazon. Non pensare che ti voglia fregare, perché lo sai benissimo: ti sei fregato da solo.
Dimentichiamoci per un attimo della quantità di roba che sei riuscito ad accumulare in un anno e pensiamo alle parole che ti hanno convinto a farlo. Sì, perché il segreto in fondo non è così difficile da capire. Basti solo pensare che in questo preciso istante ti sto parlando in maniera diretta, e già questo è metà dell’opera.
Inizi a sentirti già più coinvolto, e la repulsione nei miei confronti, inevitabilmente cresce (giusto?)
Il lato oscuro della scoperta
La differenza sostanziale con uno scrittore di romanzi, è che lui scriverebbe le sue memorie. Un copywriter, le memorie che avrà. Provo a spiegartelo peggio, quando scrivi una pubblicità ti trovi nel lato oscuro della scoperta.
Devi chiedere a tutti di scoprire qualcosa che tu sai già non essere poi così vero. O almeno, così sconosciuto. Nei confronti dell’istigazione alla curiosità, cerco di pormi curioso. Non lo faccio per espiare le mie colpe, ma cerco di assorbire al meglio quel sentimento che sto cercando di vendere. Un po’ come l’amore, devo promettere qualcosa di realizzabile, e se ancora non lo fosse, promettere di mettercela tutta. Se no, io cosa avrei da scoprire?
Vi dico una roba. Io ho fiducia in voi.
Non scrivo pubblicità con l’idea di indurre in tentazione degli stupidi con dei soldi in mano. Non scrivo subdole bugie, ma soprattutto penso che voi/noi/siete/siamo cresciuti.
Parole, parole, parole… parole d’amore
Penso alle parole che userei per dirvi la verità.
Ci vuole coraggio/ amore / paura/ passione/ fiducia/ parole. Parole nuove/ belle parole/ parole al vento/ tre parole/ parole perse/ parole. Un casco di parole. Per scrivere/ trascrivere/ inscrivere/ copiare/ ascoltare/ dettare/ parlare/ raccontare. Raccontare storie vecchie. Una storia d’amore/ una lunga storia/ la nostra storia/ la vostra storia/ la storia dell’uomo/ la storia del mondo/ la storia che siamo noi. Siamo il nostro tempo/ siamo tempo libero/ siamo tempo perso/ siamo tempo che scorre. Tempo indeterminato/ determinato/ lungo/ veloce/ bello. Bellissimo.
Per adesso vi dico, innamoratevi prima di iniziare a scrivere. Si acquista quel fascino universale, che possediamo per natura solo quando dedichiamo anima e corpo a una persona sola.

Filippo Quilghini
All’età di 20 anni approdo a Cinecittà dove studio regia cinematografica e trovo un posto alle mie storie (per di più comiche/per di più poco considerate). A 24 anni volo a Torino per intraprendere un percorso alla Scuola Holden che mi porterà a diventare uno Storyteller. Qui scopro il caffè americano, la neve e che, con il bancomat, puoi pagare tutto.
Noi amiamo gli articoli di Filippo, tanto che per un breve e intenso periodo l’abbiamo corteggiato (platonicamente?!?) per entrare in redazione. Ciò che ne abbiamo tirato fuori è un autore affezionato, ma soprattutto una bella persona che illumina con la sua risata le nostre pagine.
Volete recuperare i suoi articoli? Qui “ll vecchio storyteller e il mare” e il saluto ai ragazzi della maturità “E dopo”. Buona lettura!